La tavola romana: i cereali e il vino
Vari tipi di cereali |
Vino rosso e vino bianco.
Il pane la pasta nella storia.
Le città etrusche rappresentano per secoli i granai dell'Urbe, e una prova concreta di tale fertilità ci è fornita dall'annalistica romana: il racconto cronologico di anno in anno degli avvenimenti.
L' Etruria diventa un importante produttore di cereali già nel V sec. a.C. ; Roma mostra una grande dipendenza dal grano prodotto dagli Etruschi.
L' alimentazione base era la farina di farro che è un cereale facilmente coltivabile.
Per quel che riguarda le colture, Varrone, letterato e scrittore romano, ci informa che le più diffuse erano: il grano (triticum); l' orzo (hordeum); il farro (far) e le fave (fabae): il miglio (milium); il panico (panicum); il sesamo (sesama).
Il nome Cereale risale all' epoca dei Romani che usavano festeggiare la raccolta di orzo e frumenti offrendo questi prodotti alla dea Cerere, protettrice dei raccolti.
La vite all'epoca dei romani
Sotto l'Impero Romano ci fu un ulteriore impulso alla produzione di vino che divenne una bevanda molto diffusa e di uso quotidiano.
Le colture della vite si diffusero in Italia, in Gallia, in Hispania.
Il vino prodotto a quei tempi nell'area del Mediterraneo era differente dalla bevanda che conosciamo oggi, infatti, risultava essere una sostanza sciropposa, molto dolce e molto alcolica.
Era necessario allungarlo con acqua e aggiungere miele e spezie per ottenere un sapore più gradevole. I popoli celtici lo conservavano in botti di legno invece che nelle giare come i Romani.
Sui colli piacentini, numerose sono le cantine vinicole che producono vini pregiati: Gutturnio, Ortrugo, Monterosso, Bonarda, Barbera, Malvasia, ecc. |
Raccolta dell'uva con mezzi tecnologici.
I cereali coltivati sul nostro territorio, della campagna piacentina, sono: frumento, mais, orzo, avena. |
I romani mangiavano seduti su panche e triclivi attorno ad un tavolo. I fastosi banchetti erano una forma di ostentazione della ricchezza delle classi agiate. |
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